lunedì 13 aprile 2015

E’ donna, è nonna, e non corre



Hillary Clinton, con l’annuncio della sua candidatura per la corsa
a Presidente degli Stati Uniti, non spiazza certo i media,
ma introduce nella simbologia del discorso politico, almeno per noi 
in Italia, interessanti variazioni.
E’ una donna, è una nonna, e non corre.

E’ una donna.
In Italia, forse anche per colpa della pratica maschilista di cooptare
nelle sedi di direzione/governo donne non “disturbanti
il manovratore di turno”, non è stato ancora possibile vedere,
nemmeno immaginare, una donna Presidente del Consiglio
o Presidente della Repubblica (un incarico esplorativo
per la formazione del Governo toccò -se non erro- a Nilde Iotti,
in qualità di Presidente della Camera,) o Segretaria di un Partito
(se si esclude qualche eccezione in formazioni minoritarie).
La Politica, per dirla con Panebianco, da noi è ancora affare
tra Maschi Alfa. E, anche se non esiste controprova, è legittimo
e facile immaginare un elenco lungo di danni arrecati al Paese
da una visione e pratica del Potere tutta al maschile, soprattutto
in termini di rappresentazione pubblica della diseguale relazione 
uomo/donna. E ancora oggi la presenza di donne al Governo dipende 
solo dalla “generosità” di un Maschio, in assenza
di norme di parità.
Finalmente una donna “non dipendente”!

E’ una nonna.
Tutta la retorica sul giovanilismo, imperante da noi, crolla di colpo 
dinanzi alla scelta di Hillary. Nel Partito Democratico degli Stati Uniti, 
pur dopo l’esperienza del “giovane” Obama, nessuno
si sogna di costruire la battaglia politica contro la nonna
in nome di una “generazione”.  La rottamazione, con il suo carico
di violenza, è un unicum italiano (e violenza è anche l’occupazione 
del Potere). In una democrazia aperta la Politica è per tutti,
almeno sino a un limite di età definito,
e la conoscenza del mondo e della vita, attraverso studi
ed esperienze, spesso facilita e rende più forte
la saggezza/prudenza rispetto all’ambizione/dismisura
nell’azione di direzione.
Finalmente una persona d’età!

Non corre.
L’immagine di un Obama correre agile e rapido per la scala
dell’Air Force One sarà sostituita dall’immagine
di un incedere deciso e sicuro, senza più corse a rischio,
di Hillary. Ma nessuno negli Usa, in Italia forse sì,
potrebbe mai immaginare di stabilire un legame possibile,
meno che mai virtuoso, tra la qualità dell’azione di governo
e la “velocità” dei passi.
Finalmente, grazie Hillary!

O no?

Severo Laleo

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