mercoledì 16 novembre 2011

Il nuovo antico del governo Monti/Napolitano



Da domani molto sarà diverso nel governo del Paese
e molto cambierà nel rapporto cittadini governo.
Non avremo più ministri molto abili nell’annunciare
e scarsamente abili nel produrre,
e soprattutto non avremo ministri sempre pronti a illustrare
con enfasi elogiativa il proprio operato.
Non avremo più ministri urlanti e facili di dito medio.
Non avremo più ministri in lotta continua
contro i giovani, contro gli studenti, contro la scuola,
contro il sessantotto, contro i “fannulloni”, contro comunque.
Da domani i nuovi ministri saranno al lavoro in gruppo,
al di là di ogni calcolo di spread, solo al servizio del Paese,
perché questa è la ragione dell’investitura. Non altro.
E saranno contro l’evasione fiscale, contro l’illegalità,
contro le scorciatoie della corruzione.
Anzi, la stessa statura morale dei governanti 
sarà un investimento economico per tutti noi.
In breve, per essere chiari, non sarà più possibile, anzi inimmaginabile, 
per i Lavitola avere un ruolo di “consigliere”.
E’ la rivoluzione per il nostro Paese,
a prescindere da ogni altra considerazione sulle future scelte di governo.
Si può essere d’accordo e non d’accordo con le venture decisioni,
ma scontate sono l’onestà, la serietà, la competenza.
Il rapporto cittadini governo non sarà più regolato dal "tifo",
ma da una specie nuova di “consenso informato”,
da dare/negare a seconda delle motivazioni pro/contro.
Scompaiono d'un tratto "partite", "discesa in campo", "calcio mercato".
E anche per la libera stampa, chiamata a non più parteggiare,
sarà un viatico per il ritorno al servizio di informare.
Ma soprattutto ogni cittadina/o, nel vedere all’opera di governo
persone per merito competenti e non più persone miracolate per altre doti
(troppe in questi anni di danarismo avvilente),
saprà con serenità e impegno partecipare alla “ricostruzione”.
E forse la politica, liberata dagli affari, potrebbe non dare più spazio
né alle manovre oscure degli impresentabili,
né ai bagliori di nuovi carismi roboanti.
O no?
Severo Laleo




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